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31 marzo 2003
 
In un post del settembre scorso dedicato al legno lamentavo l'impossibilità di reperire su Google l'URL di Archetti Legnami. La gentilissima Giorgia me lo comunica oggi: http://www.archettilegnami.com



27 marzo 2003

 
Fritto misto

Settimo giorno di primavera, ottavo di guerra.
Il cuculo si è fatto sentire, così come i torcicollo.
Di rondini ancora nessuna traccia. Brutta sensazione.

Stanno sparando a daini e cinghiali nel Parco di S. Rossore. Sovrappopolamento, dicono. Di chi? Loro o nostro?

Approvate al Senato le modifiche alla Legge 185 sul commercio delle armi. Potremo vendere armi ai dittatori e poi far loro guerra perché possiedono quelle stesse armi. Abbiamo inventato il morto perpetuo.

Il contadino parla dei bocconi avvelenati. Ci sono massacri silenziosi che non conosceremo mai. La stricnina, mi diceva il veterinario mentre cercavamo di salvare il mio cane avvelenato per la TERZA VOLTA, uccide anche solo per contatto con le mucose della bocca. La stricnina che sarebbe vietatissima, ma che evidentemente qualcuno compra e qualcun altro vende.

Condivido la nostalgia di Leonardo per il BLOB dei Blog e l'apprezzamento per Strelnik, un prodotto non adulterato di questa terraccia toscana (come la chiama lui).

Se mi funzionasse Blogspot aggiornerei volentieri l'archivio e la lista dei preferiti. Qualcuno in ascolto ha idea del perché il template on-line non si aggiorna dopo che l'ho modificato e ho salvato i cambiamenti? Succede da un mese circa e non ho trovato spiegazioni nelle fucking Faq di Blogger.com.
Si accettano suggerimenti, idee, vaticini, perfino critiche.




24 marzo 2003

 
La dura vita del groupie

Domani sera a Agliana (PT) Alex Zanotelli parteciperà a una messa in ricordo del vescovo brasiliano Helder Camara, morto nel 1999.
(sempre più dura per noi mangiapreti)

Quando aiuto i poveri dicono che sono un santo, quanto chiedo perché sono poveri dicono che sono un comunista. (Dom Helder Camara)

Errata corrige: si ricorda il vescovo Oscar Romero



23 marzo 2003

 
logo del Forum

Terzo giorno di primavera, quarto giorno di guerra
L'eco del Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua di Firenze è soffocata dalle notizie che arrivano dall'Irak e dalle tante città del mondo dove si manifesta per la fine del conflitto. L'evento è importante: si discute del futuro stesso dell'umanità, perché senza acqua non c'è vita. Lo sappiamo tutti anche se tendiamo a dimenticarlo.
Arrivo nella grande sala della Fortezza da Basso mentre sul palco Riccardo Petrella scartabella appunti nel tentativo di riassumere temi e progetti emersi nel Forum.

I termini della questione sono drammaticamente semplici.
Le risorse idriche del pianeta stanno diminuendo progressivamente e già oggi un miliardo e mezzo di persone non dispongono d'acqua potabile sufficiente. Lo sfruttamento dissennato, l'inquinamento, i cambiamenti climatici riducono la possibilità di dissetare la popolazione mondiale in crescita e provocheranno tensioni sempre più forti tra le nazioni per il possesso dell'acqua. Oggi si combatte per il petrolio, domani esploderanno conflitti per il cosiddetto "oro blu". Guerre classiche, ché le guerre ecologiche già si fanno e portano alla morte di 30.000 persone al giorno per carenze idiche.

Per esempio l'acqua è già utilizzata come arma di dominio o sopraffazione in Palestina (Israele controlla la quasi totalità delle falde) e in Kurdistan (la Turchia si sta appropriando delle risorse idriche e deporta la popolazione per costruire dighe).

desert.JPGDi fronte a questa situazione i signori dell'economia globale cercano di trasformare l'acqua da bene comune in prodotto da detenere, gestire, vendere. Il progetto passa attraverso il finanziamento delle megadighe, la privatizzazione della distribuzione, l'estensione delle tecniche di agricoltura industriale.
Permettere l'attuazione di questo disegno significherebbe favorire la desertificazione del pianeta e causare direttamente lo sterminio di intere popolazioni. È indispensabile fermare la cieca mercificazione delle risorse idriche e affermare il diritto all'acqua per tutti.

In chiusura, Alex Zanotelli ricollega il tema del Forum con la guerra in corso. La privatizzazione delle risorse naturali e l'attacco all'Irak sono effetti dello stesso apparato industriale-militare. Le bombe che cadono su Baghdad non vogliono terrorizzare solo gli irakeni, ma suonano come avvertimento per chiunque nel mondo pensi a un sistema economico e sociale sostenibile.
Lo scoppio della guerra non deve essere vissuto come una sconfitta paralizzante. Il movimento per la pace che è nato a livello mondiale non ha precedenti nella storia. Non potrà che crescere.

Il Forum si chiude e comincia una manifestazione in città. Faccio un pezzo di strada arrancando dietro i sandali instancabili di Zanotelli. Tra la folla ci sono ragazzini zingari che ballano, barboni della stazione, donne palestinesi che gridano di rabbia. Le sirene dell'allarme aereo suonano angoscianti per le strade di Firenze. Siamo qui, siamo una parte di tutto.




21 marzo 2003

 
Primo giorno di primavera, secondo giorno di guerra.
Domani pomeriggio al Forum Alternativo dell'Acqua di Firenze ci sarà Alex Zanotelli. Salvo imprevisti.

A novembre, durante il Social Forum, Alex spiegò il significato della sciarpa arcobaleno che indossava. Adesso le bandiere della pace spuntano dappertutto, ma non al Senato.




19 marzo 2003

 
Questo blog ha compiuto un anno. Potevano esserci giorni migliori per l'avvenimento.

Blogspot continua a stupirmi con malfunzionamenti fantasiosissimi: adesso non aggiorna i link all'archivio e il blog-rolling. Fa quasi tenerezza.

Parteciperò a Blogger di guerra




16 marzo 2003

 
Se lavorate dalle sei alle otto ore al giorno (e non dite di più, cazzeggiatori dissimulati che non siete altro), se passate un'ora nel traffico urbano e un'altra oretta e mezza nel traffico telematico, a evadere posta elettronica e leggere blog sempre interessantissimi, come questo; se appartenete a quella bolsa schiera di persone che non riescono a fare a meno di dormire almeno sei ore su 24; se mangiate, bevete, evacuate con la medesima banale regolarità; se avete una famiglia che gradirebbe in qualche modo interagire con voi nelle restanti ore del giorno (tacendo degli amici, della tv, dei concerti e di quando forse vale la pena di restare fermi a fissare il soffitto), la domanda sorge spontanea: che tempo vi resta per farvi una cultura?
dal blog di Leonardo

Distolgo gli occhi dal monitor e scruto i libri ammonticchiati sul tavolo. Ci sono un Sostiene Pereira sbocconcellato, un paio di buoni propositi Jonathan Coe, un bel Canetti mollato in dirittura d'arrivo, un Ivan Illich d'annata, una dannata Nadine Gordimer, un Antrim dimenticato, un Murakami in stallo a pagina 550, Le anime morte morte e sepolte, una Creatura di sabbia insabbiata, un'autobiografia di Takeshi Kitano che non ricordo di aver comprato, una Vandana Shiva genericamente mortificata, un Pontiggia recalcitrante...
Non posso andare avanti così. Io sono quello che da bimbetto fregava le cento lire per comprarsi i libri e da grandicello fregava i libri direttamente all'origine! Allungo la mano deciso e pesco a caso... ecco.

Ci sono tre tre tizi poco raccomandabili che spiccano in copertina. Facce da galera e capelli incolti, esibiscono lunghi coltellacci e un approssimativo abbigliamento da cucina o macelleria. E' Kitchen confidential di Anthony Bourdain, sottotitolo avventure gastronomiche a Manhattan. Inizio a leggere poco convinto: la cucina non è mai stato il mio forte e ho sempre trovato insopportabili libri/riviste/trasmissioni di ricette. Mi piace mangiare bene. Punto.
Invece mi appassiono e brucio il libro in poche ore. Non è un capolavoro, ma ha ritmo e umorismo: racconta tante storie di uomini sconosciuti e notturni, bizzarri e affascinanti come il loro lavoro. Si sente la passione per un mestiere, la fatica fisica, il triste orgoglio di appartenere a una categoria di mezzi reietti: tutte cose che accomunano cuochi newyorkesi e lavoratori edili. Gente che suda, impreca e tira calci d'artistica precisione.

All'inizio di uno dei capitoli più spassosi l'autore si chiede sgomento:
Il desiderio di possedere un ristorante può essere una strana e terribile malattia. Qual è la causa di un'urgenza così distruttiva in tante persone che altrimenti potrebbero dirsi sensate?

Era quello che ci voleva per ispirare una nuova puntata del

Manuale pratico dell'artigiano edile

Capitolo III - La sindrome dell'artigiano e altre anomalie mediche


Caro giovine aspirante artigiano,
in preda a un irresistibile impulso hai racimolato moduli, bollettini postali e scartoffie varie. A passo svelto t'approssimi all' Ufficio I.V.A., con la stessa spensieratezza stolta che spinge la preda tra le spire del pitone.
Fermati un attimo e ascolta.
Tu ignori (o giovine aspirante artigiano edile) quello che ti aspetta.
I raggi del sole primaverile disegnano nella polvere sospesa del cantiere magici riflessi. Non farti ingannare: quella polvere sarà la tua compagna sgradita per sempre. Si poserà su vestiti e polmoni, t'inquinerà il panino, scatenerà l'ira della consorte e renderà la tua vicinanza sgradita ai più. Dovrai convivere con fango e sporcizia, liquami ed acari, afrore d'ascelle e aliti pesanti di mortadella nice price.
T'attira forse il lavoro all'aria aperta e t'immagini abbronzato d'estate, corroborato d'inverno dal contatto con gli elementi?
Sappi che nel giro di pochi anni maledirai la canicola e il freddo frizzante diventerà freddo e basta. La pioggia dei temporali s'insinuerà nelle giunture e, al mattino, riguadagnare la stazione eretta sarà sempre più difficile. Scricchioleranno le ossa già provate da cento contusioni e il girovagare nomade da un cantiere all'altro perderà ogni fascino. Le tue mani diventeranno ruvide come carta vetrata n° 60 e piscerai nei posti meno opportuni.
Partorirai con dolore preventivi sempre troppo alti per il cliente e troppo bassi per te, sacrificherai sull'altare delle Finanze Pubbliche ciò che non hai ancora guadagnato e nessuno ti ripagherà le giornate passate a letto con l'influenza.
Sopporterai l'insolenza degli apprendisti e l'analisi puntigliosa del Campionato C1 al lunedì. Investirai in attrezzature che dopo un mese non saranno più a norma, rincorrerai trafelato progettisti latitanti finché, esausto, non prenderai da solo l'unica decisione possibile: quella sbagliata.
Diventerai matto quando vorrai fare tutto da solo, ti maledirai quando sarai in compagnia.


O giovine aspirante artigiano edile, se hai ascoltato con attenzione, ponderato e nonostante tutto t'incammini deciso verso il lugubre Ufficio I.V.A. mormorando quella cretinata di Good morning Babilonia (noi siamo i figli dei figli dei figli di quelli che costruirono il Duomo di Lucca e la cattedrale di Pisa...), allora va', segui il tuo destino.

Sappi che questo può essere il mestiere più bello del mondo.

Puntate precedenti: Capitolo I, Glossario, Capitolo II
Warning! Permalink ballerini




10 marzo 2003

 
La dura vita del groupie

Giovedì, ore 19:33
Mi tolgo di dosso gli abiti da lavoro, tra sbuffi di polvere.
"Stasera c'è Zanotelli a Colle Val d'Elsa".
"...."
"Andiamo?"
"Io sarei un po' stanco e poi domattina devo alzarmi presto e... ok andiamo."

Giovedì, ore 21:02
"
Dove vai?"
"Esco per Colle Val d'Elsa, no?!"
"Non è Colle, è Figline Valdarno"
"Figline?! ...ma è tutto da un'altra parte!"
"Avevo detto Colle Val d'Elsa?"
"Già"
"Se vuoi torniamo a casa"
"No, dài, andiamo".

Giovedì, ore 22:10
Quando arriviamo il palazzetto dello sport è gremito e Alex Zanotelli sta già parlando. Sembra in forma e di buon umore, alleggerisce i terribili racconti sulla situazione nel Terzo Mondo scherzando con un gruppetto di ragazzi accoccolati per terra vicino a lui (ignoro che il giorno prima è entrato in Senato sotto scorta per protestare contro le modifiche alla Legge 185 sul commercio delle armi).
Mi pare che anche Alex dia per scontato lo scoppio della guerra contro l'Irak, eppure non c'è neanche un'ombra di rassegnazione nelle sue parole. Progetti e idee di resistenza, piuttosto, contro l'apparato economico-militare che genera i conflitti e se ne nutre allo stesso tempo. Azioni dure ma assolutamente non violente: il sistema dominante, basato sulle armi e la violenza, può essere sconfitto solo rifiutandone gli strumenti e la mentalità.
Zanotelli si appella alle donne perché trasformino in strumento politico la tenerezza di cui sono portatrici naturali.

- Regressione infantile n° 1 - C'è una suora che prende appunti furiosamente e mi viene in mente quella che m'insegnò a scrivere all'asilo.

L'incontro finisce, passo a salutare Franco (ero sicuro che sarebbe stato lì) e poi sulla strada, verso casa.
Dura la vita dei groupie

Sabato, manifestazione a Camp Darby. Ho ancora in testa le parole di Alex e quello che vedo in giro non mi piace granchè.
C'è la solita miscela colorata di gente varia ed eventuale, ci sono bambini, suonatori e bandiere, ma avverto un microclima diverso: pesante di slogan fuori luogo, inquinato d'aggressività mal controllata, punteggiato di manici di piccone d'antiquariato. Forse è la vicinanza fisica della controparte americana a riscaldare gli animi, ma non è forse proprio questo un segno di debolezza?

- Regressione infantile n° 2 - La rete è stata tagliata e un gruppetto di manifestanti entra nella base; i celerini disarmati li fronteggiano con gli stessi gesti che usava mia nonna per scacciare i polli dal seminato.




04 marzo 2003

 
In un momento come questo può sembrare ridicolo parlare della protezione di rospi e ranocchi. Invece all'origine dei guai che passano questi animaletti ci sono le stesse mostruosità che minacciano il pianeta e l'umanità: emissioni inquinanti, cementificazione e asfaltizzazione selvaggia, petrolio, automobili.
La cosa bella è che IN QUESTO CASO possiamo fare concretamente qualcosa che dà risultati immediati.
Luca di Pandemia mi ha inoltrato quest'appello del WWF Marche

Ciao a tutti,
proprio in queste ultime ore, approfittando della prima pioggia di fine inverno, sono cominciate le migrazioni riproduttive dei nostri Anfibi.
Puntuali come un orologio svizzero, spinti dal loro istinto e guidati da stimoli olfattivi, decine, centinaia, migliaia di rospetti, rane e tritoni .... attraversano campi, sterrate e strade asfaltate nel tentativo di raggiungere l'agognato punto d'acqua (fosso, lago, stagno, ... ) dove poter compiere la fase più importante del ciclo vitale. Purtroppo altrettante decine, centinaia, migliaia ogni giorni non riescono nel loro intento e restano vittime del traffico stradale, di pozzetti e tombini-trappola, dei veleni dell'agricoltura chimica.
Si tratta di vere e proprie stragi: termine troppo azzardato? Si potrebbe pensare che - tutto sommato - rientra nella dura legge della "selezione"; in realtà per alcune piccole popolazioni, più o meno isolate tra loro e costrette a vivere in habitat naturali frammentati da infrastrutture e insediamenti, perdere anche pochi individui riproduttivi significa ... l'estinzione locale in tempi molto brevi. Visto e considerato, poi, che i nastri d'asfalto ed il traffico in questi ultimi 20-30 anni sono aumentati a dismisura, ecco che il termine "strage" non sembra poi così "eccessivo". Non vi pare ? E allora in questo caso perchè non dire ... IO NON CI STO ! Cosa fare in concreto, in attesa di una legge regionale per la piccola fauna e di strade progettate/realizzate con un pizzico di attenzione alla biodiversità ?

Ecco alcuni spunti:
- in auto fare attenzione, nelle giornate umide e piovose tardo-invernali e primaverili, in particolare dalle 18 di sera alle 8 del mattino seguente, a Rospi, Rane verdi & co. in migrazione: basta semplicemente moderare la velocità nei pressi di fossi, stagni e laghi !!!
- salvare dall'asfalto assassino anche solo un rospetto al giorno è cosa buona & giusta: è un gesto semplice e facile da fare, è una vita animale salvata, sono tante zanzare in meno !!!!
- cosa ancora migliore, poi, sarebbe quella di ... unirsi al nostro "pazzo" gruppetto di "salvarospi", già attivo nell'anconetano e nel pesarese dal 2001, per aiutare concretamente e direttamente in queste attività manuali. Il progetto nasce sulla base di analoghe esperienze condotte in Italia per la prima volta nei primi anni '90 dall'erpetologo lombardo Vincenzo Ferri e che attualmente coinvolgono tantissimi volontari "salvarospi". Contattate il sottoscritto che sarà ben lieto di "arruolarvi", spiegandovi come e cosa fare. Bastano anche un paio d'ore a sera e l'occasione è buona anche per procedere al censimento di questi vertebrati per la realizzazione dell'Atlante Anfibi e Rettili della provincia di Ancona. Chi vuol saperne di più sulle tecniche, sulle modalità e sulle iniziative di salvataggio Anfibi può visitare il sito web Centro Studi Arcadia Scusatemi se mi sono dilungato troppo, ma l'argomento mi è particolarmente caro! Buona giornata e salutissimi a tutti.
PS: divulgate questa mail tra conoscenti & amici, mi raccomando !!!!Aiutiamo la Piccola Fauna ! Proteggiamo i nostri Anfibi



Io tempo fa credevo di aver ottenuto qualcosa, invece è ancora tutto in alto mare. (permalink ballerino: il post era del 13 agosto 2002)






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